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Dopo aver indagato il microcosmo della provincia toscana della prima metà del '900, Ugo Chiti intraprende in questa nuova trilogia - realizzata con gli attori dell'Arca Azzurra, di cui è scrittore di compagnia e "capocomico" da ormai vent'anni - un viaggio surreale all'interno della civiltà contadina, ritratta secondo una prospettiva antiveristica in cui il bozzettismo viene minato dall'interno per lasciare affiorare un mondo di leggende e riti magici. Temi come la religiosità popolare, la Resistenza e l'infanzia violata trovano una verità pudicamente e violentemente intrisa di pietà in "una lingua che si imparenta con la gola", apprezzabile in tutte le sue sfumature grazie a un glossario compilato da Silvia Calamai.